Artigiano editore
14) AA.VV. Portici&Torri, un patrimonio tutto bolognese. L’inchiostroblu 2006.
http://www.inchiostroblu.it/
Il “libro degli altri” di questa puntata è particolare: un libro di immagini (belle), da regalo di Natale, di quelli che gli americani direbbero da “coffee table”. Ma anche l’occasione è particolare: i portici di Bologna sono divenuti Patrimonio Unesco!
Il libro, accompagnato da due distinte prefazioni di due pezzi di storia bolognese come Paola Rubbi ed Eugenio Riccomini, ci informa che già nel 1288 i reggitori del Comune decidevano che “case senza portici in città in luoghi in cui è consueto che vi siano” sono obbligati a costruirlo e “a mantenerlo in perpetuo”, da cui la particolare natura giuridica del portico, proprietà privata (comprese le spese) ma di uso pubblico. Il portico, già documentato dal 1091, divenne comunissimo in tutta Bologna, e le famiglie più in vista, pur di distinguersi, non volendo un portico davanti a casa, accettarono di pagare tasse salate per essere esentate (da cui i palazzi Pepoli, Bentivoglio, Davia Bargellini, ecc.). E le Torri? Pezzo di castello portato in città passarono presto dal ruolo di “casa difesa” (in origine avevano spesso palizzate a separarle dal vicinato) a puri simboli di potenza: dalla cima degli Asinelli non puoi tirare frecce sugli assalitori - quasi non si vedono! Tra le molte che rimangono (ma poche rispetto al passato), mi piace segnalare la Garisenda, non perché è pendente (non è l’unica), ma perché “condannata a morte” come pericolante nel 1293 è ancora lì…
Consigliato a: Tutti i bolognesi. Da leggere, regalare o farsi regalare.
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